7.6.10

O MALIGNO GENIAL



Há muitos. Mas nenhum chega aos calcanhares de Iago de Shakespeare (adaptado por Boito na ópera de Verdi). Como diz, logo no ínicio, não passa de um "crítico", io non sono che un critico.

Credo in un Dio crudel che m'ha creato
simile a sè e che nell'ira io nomo.
Dalla viltà d'un germe o d'un atòmo
vile son nato.
Son scellerato
perchè son uomo;
e sento il fango originario in me.
Si! questa è la mia fè!
Credo con fermo cuor, siccome crede
la vedovella al tempio,
che il mal ch'io penso e che da me procede,
per il mio destino adempio.
Credo che il guisto è un istrion beffardo,
e nel viso e nel cuor,
che tutto è in lui bugiardo:
lagrima, bacio, sguardo,
sacrificio ed onor.
E credo l'uom gioco d'iniqua sorte
dal germe della culla
al verme dell'avel.
Vien dopo tanta irrision la Morte.
E poi? E poi? La Morte è' il Nulla.
È vecchia fola il Ciel.


Clip: Verdi, Otello. Leo Nucci (Iago). Alla Scala (encenação de Graham Vick). Riccardo Muti.

2 comentários:

Mani Pulite disse...

DIGAM LÁ QUEM É O IAGO INSTALADO EM S.BENTO JUNTO DO SÓCRETINO.

Floribundus disse...

'é a vida' dizia 'a picareta falante'

http://marxists.anu.edu.au/subject/art/visual_arts/satire/lenin/lenin1.htm